Confraternita di N. S. di Castello
Il secolo XII è anche per Savona il secolo delle classi artigianali, che manifestano la loro forza nelle corporazioni. In questo clima, in cui la libertà individuale si manifestava attraverso l’appartenenza ad un gruppo, acquistano vitalità le Confraternite, che hanno diversamente dalle corporazioni, finalità spirituali in rapporto alla propria salvezza eterna, mediante le opere di misericordia.
Nel XIII secolo Savona riceve il forte influsso del francescanesimo per cui le opere di misericordia si uniscono ad una componente ascetica a carattere penitenziale. San Francesco assume un valore emblematico, diventando il modello dei penitenti.
La prima Confraternita a nascere a Savona nel 1260, nel comprensorio dell’antica cittadella del Priamar, dietro l’antica Cattedrale, da cui prese il nome, è la Confraternita di Nostra Signora di Castello. I confratelli si prodigavano nell’aiutare gli orfani, le vedove, i poveri, di seppellire i morti, in special modo coloro che non potevano permettersi un funerale. La denominazione “Disciplinanti” o “Battuti”, per indicare i confratelli, deriva dalla “disciplina”, cioè il flagello che veniva utilizzato per le penitenze.
N.S di Castello fu la prima Domus dei Disciplinanti, o “Battuti”, e i capitoli della Confraternita furono approvati nel 1266 da Papa Clemente IV , unendovi numerose indulgenze; in seguito altre venivano elargite da altri pontefici, tra cui Gregorio X (1229-1276)
Fu la prima confraternita a sorgere, in seguito ne vennero fondate altre nove lungo la “contrada batutorum.”
Nel 1544 (o 1547) la Confraternita ricostruisce l’oratorio, nei pressi del convento francescano, l’odierna via Manzoni. Come risulta da una lapide in ardesia tuttora esistente in oratorio:
“ I confratelli di N. S. di Castello compravano il sitto de la caza de S(anta) M(aria) a da li R(everendi) di de S(anto) Fran(ces)co p(er) scuti ce(n)to venticinq(ue).
L’atto di acquisto completato nel 1563 è di 205 scudi totale. Il cronista Agostino Abate testimonia che risorse per opera cittadina: “Fratelli e fedeli gareggiarono per restituirsi la prima Domus fondata. La costruzione sorge ancora vicino al Duomo come nel passato”.
I Confratelli acquistano, nel 1600, il Polittico della Rovere opera di Vincenzo Foppa e Ludovico Brea (1490). Il Polittico, sopravvissuto alla distruzione genovese, era stato commissionato dal Cardinale Giuliano della Rovere, futuro Papa Giulio II, per l’antico Duomo di Savona.
La caratteristica cappa indossata dai confratelli, nel 1600 passa dal bianco originale al turchino con nastri dello stesso colore , risvolti delle maniche bianchi e cordone bianco ; questo cambiamento è dovuto all’aggregazione con l’Arciconfraternita di N.S. dell’Orto di Roma (di Ripa Grande), risalente al Giubileo del 20 aprile 1600 sotto Papa Clemente VIII.