Confraternita dei Santi Agostino e Monica
Dal 1539 la confraternita di S. Agostino si era costituita sul Priamàr.
Dopo la demolizione della primitiva sede, i confratelli si riunirono in una piccola cappella presso la porta della Quarda, dove probabilmente si unirono alla Confraternita di S. Monica.
Nel corso del Settecento fu commissionata la cassa con L’incoronazione di Spine del Maragliano.
Dal 1750 al 1819 la sede fu trasferita nel piccolo Ospizio dei SS. Crispino e Crispiniano e quindi nella seicentesca chiesa dell’ex-convento dello Spirito Santo, espropriata nell’Ottocento.
Dal 1888 quindi la confraternita si riunisce nella quattrocentesca chiesetta di S. Lucia, cara al poeta Gabriello Chiabrera, sua attuale sede.
Il bacio di Giuda
di Giuseppe Runggaldier – scolpita ad Ortisei nel 1926
L’incoronazione di spine
di Anton Maria Maragliano – (Genova, 1664 – 1739)
Sant’ Agostino ( 354 d.c. Tagaste Algeria; 430 d.c.Ippona Algeria )
Massimo pensatore cristiano del primo millennio e’ definito uno dei più grandi geni dell’umanità.
La sua opera più celebre: “ Le Confessioni “.
Pensiero e dottrina derivano dal suo vissuto esistenziale :
sperimentando un insanabile dissidio tra la ragione e il sentimento,lo spirito e la carne ,il pensiero pagano e la fede cristiana , fece il nobile tentativo filosofico di tenere unite queste contraddizioni.
Il Dio Cristiano è : Sapienza, Potenza e Volontà.
Dio è il principio unico e assoluto dell’Essere , non può esistere un principio a Lui contrapposto, per cui il male è soltanto “assenza “ del bene, imputabile unicamente alla disobbedienza umana.
A causa del peccato originale nessun uomo è degno della salvezza, ma Dio può scegliere in anticipo chi salvare tramite il ricorso alla grazia, che sola consente alla nostra anima di ricevere l’ illuminazione.
Ciò non toglie comunque il libero arbitrio dell’individuo.
Dio è vivo e personale e sceglie di entrare nella storia umana come amore infinito e risposta all’ansia di conoscenza che l’uomo prova per Lui.
Dalle “Confessioni “ : il nostro cuore non può trovare pace finchè non riposa in lui.
L’uomo è nato per il dubbio e la risposta è la fede.
Santa Monica ( 331-387)
Alcune mamme versano lacrime per i figli perché schiavi del gioco d’azzardo, succubi delle cattive compagnie.
Altre piangono figli in carcere per propria colpa o all’ospedale per malattie incurabili di cui non hanno colpa.
Aspettano al sabato sera con l’ansia del ritorno del figlio o della figlia.
Purtroppo qualcuna cambierà la propria ansia in lacrime e dolore.
A tutte queste mamme Santa Monica, madre anch’ella di Sant’Agostino’ , può essere di aiuto e di conforto, di speranza e di esempio.
Con le continue preghiere e le tante lacrime aiutò Suo figlio a redimersi e a ritrovare la via della Fede Cristiana speranza di vita eterna.
Santa Lucia di Siracusa ( 281 d.c. ; 304 d.c.)
Lucia nasce a Siracusa in una famiglia Cristiana e molto benestante. Orfana di padre , molto giovane, si lega tanto alla madre che da lungo tempo soffre di una grave forma emorragica e per Lei si reca in pellegrinaggio a Catania, sulla tomba di Sant’Agata, per implorare la sua guarigione .Ma Sant’Agata le apparve in sogno dicendole : “tu stessa hai il potere di guarire tua madre, perché tu stessa ti sei consacrata a Cristo”. Contemporaneamente la madre di Lucia guariva dalla sua malattia.
Lucia torna a Siracusa e decide di votarsi a Dio, donando tutti i suoi averi ai poveri e rinunciando al promesso matrimonio con un suo giovane concittadino.
Egli ,rabbioso, denunciò Lucia al prefetto della città , che la fece arrestare con l’accusa di essere Cristiana. Era in atto allora l’ultima e più feroce persecuzione contro i cristiani ad opera di Diocleziano.
La giovane Lucia fu sottoposta a processo, durante il quale le venne chiesto di abiurare la fede cristiana, ma di fronte alla sua irremovibilità venne torturata ( le furono anche strappati gli occhi),
fu gettata tra le fiamme e fu condannata a morte, per decapitazione il 13 dicembre 304.
E’ un massimo esempio di fede e di coraggio di fronte alle proprie convinzioni religiose.