L’INCORONAZIONE DI SPINE
di Anton Maria Maragliano – (Genova, 1664 – 1739)
dimensioni: m. 1,50 x 1,70 x 1,30
numero portatori: 12
Confraternita dei SS. Agostino e Monica
Viene raffigurato Gesù seduto, al centro fra due figure, quella di sinistra gli calca la corona di spine sul capo, mentre l’altro a destra gli spinge con forza il capo.
L’opera di matrice barocca, tradizionale dell’arte del Maragliano, si veda la famosa espressione dello sbirro a sinistra. L’opera dovrebbe essere infatti datata, secondo la Franchini, poco dopo il 1710.
I volti dei carnefici sono particolarmente espressivi, ma la loro caratterizzazione non cade nel grottesco, grazie all’intaglio accurato e alla proporzione delle teste che ne equilibrano i tratti marcati.
La compostezza del gruppo, oltre alla sua totale frontalità, rivela un Maragliano distante dalla libertà ‘rococò’ delle ultime opere.
Approfondimento di Don Giovanni Margara
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Schernito dai soldati, Gesù viene spogliato dei suoi abiti e vestito come un re.
Ha un mantello, una corona ed uno scettro: i simboli della dignità regale e del potere sovrano, chiaramente con un aspetto caricaturale.
I soldati compiono questa vestizione regale unicamente per scherno ma per chi guarda la scena con gli occhi della fede, questa scena indica una verità meravigliosa e sconvolgente: Gesù Cristo è Re.
Un Re particolare. La sua regalità non è di questo mondo; il suo regno non è di quaggiù e quindi non si manifesta nella potenza, nella ricchezza e nella arroganza.
Il suo regno ha altre origini e lui ce le indica mostrandosi povero, deriso e debole. Segni di sconfitta, secondo la logica di questo mondo; segni di amore incomparabile secondo la fede.