LA PROMESSA DEL REDENTORE
di Filippo Martinengo “Pastelica” – (Savona, 1750 – 1800)
dimensioni: m. 3,60 x 1,90 x 1,90
numero portatori: 20
Confraternita dei SS. Giovanni B., Ev. e Petronilla
Il gruppo è composto di sei figure e quattro angioletti. Al centro si eleva l’albero della scienza del bene e del male, sopra del quale è adagiata la Fede, avvolta in un candido manto, essa tiene sollevata con la destra la Croce, simbolo della Redenzione. Da questa si espandono nuvole e raggi che in una forma ellittica compongono l’assieme con le figure sottostanti. Sulle nuvole sono sparse teste di cherubini ed un angelo vicino alla Croce tiene aperto un libro ove si legge “Victoria Crucis”. Adamo ed Eva con mani e piedi incatenati, sono le prime figure che si presentano, con due angioletti, in atto di scogliere le catene. Sul fianco sinistro si dispera la morte, e nella parte posteriore un angelo con una spada infuocata minaccia il serpente la cui spirale avvolge l’albero.
Quest’opera complessa – comunemente chiamata “Adamo ed Eva” – che si stacca dalle altre casse oltre che per lo stile per il maggior intellettualismo dell’invenzione è stata secondo il Noberasco, suggerita all’autore dal brusco, che affrescò un analogo soggetto nella volta della Cappella Sistina del Duomo di Savona.
Secondo il Buscaglia è stata portata in processione la prima volta nel 1791 e secondo l’Alzieri fu pagata L. 4.000.
La cromia poco intensa e le figure sono di scuola neoclassica.
Approfondimento di Don Giovanni Margara
____
L’uomo, la creatura più bella poiché fatta a immagine e somiglianza di Dio, è anche la creatura più fragile.
Dotato di intelligenza e di libertà, cade in un terribile inganno.
Ha tutto ciò che serve per essere felice, per essere in perfetta armonia con se stesso, con Dio e con il creato, ma subisce il fascino della seduzione diabolica.
Per l’uomo si spalanca così una terribile voragine che lo allontana da Dio, dai propri simili, dal creato e da se stesso.
Eppure Dio lo ama ancora, non lo vuole perdere.
Certo, lo rimprovera, gli pone dinanzi le conseguenze del proprio peccato, ma non ha per lui parole di condanna.
La condanna è per Satana.
Per l’uomo c’è una meravigliosa promessa: un Redentore, che gli restituirà la dignità, la bellezza e la libertà che Dio gli aveva donato fin dalle origini dell’esistenza.